Storia della Comunità
La Comunità di tipo familiare per minori inizia il suo iter con il costituirsi della frazione di Viaccia in Parrocchia a se stante, separata da Narnali, intitolata alla Trinità il 17 ottobre 1971. Era da pochi anni concluso il Concilio Ecumenico Vaticano II che aveva stimolato realtà di condivisione e di attenzione alle situazioni di emergenza economica, morale e spirituale. L’incarico di parroco fu dato a don Angelo Rancati, il quale, avendo maturato con alcune persone l’ideale di una esperienza comunitaria di impegno pastorale e sociale, potè andare a Viaccia con loro per mettere in pratica il loro sentire; tra questi c’era Elisabetta Berarducci, che con grande fede ed abnegazione fu guida e costante incoraggiamento alla missione fino alla morte prematura avvenuta nel 2001. Radicandosi nel territorio ci fu il coinvolgimento nei casi concreti di intervento: bimbi piccoli da accudire per situazioni familiari difficili, una adolescente con problemi psichici, una vedova con la figlioletta ed altri casi simili tutti accolti e seguiti con gratuità fino al 1975 quando venne instaurata una collaborazione diretta con i Servizi Sociali attraverso la pratica dell’affido con un massimo di otto minori da inserire nel contesto familiare.
L’interesse per le problematiche sociali portò a realizzare una cooperativa di lavoro nel campo tessile, con l’impegno di alcuni giovani che oltre ad occuparsi del lavoro affiancavano Elisabetta ed il parroco nel rendere la casa sempre più accogliente per i minori inseriti dai Servizi. La cooperativa fu chiamata “Anawim” dato il significato biblico del termine legato al concetto di condivisione a tutti i livelli, compresi i diritti ed i doveri. Con la sopravvenuta crisi in campo tessile finì l’attività della Cooperativa e fu costituita la Fondazione, facendo precedere “Anawim” da “Eli”, abbreviazione in riferimento al nome del Dio della liberazione (Eloim), come pure di Elisabetta per non dimenticare l’apporto vitale che lei diede a quest’opera.
Nel corso degli anni è stata portata avanti una politica volta all’acquisizione di tutte le caratteristiche richieste dalla legge per meglio perseguire il progetto iniziale al passo con i tempi e le normative sempre in evoluzione.
Attualmente la Comunità è autorizzata all’accoglienza dei minori come da PG 24744/2004 ed è accreditata ai sensi della L.R.T. 28.12.2009 n.82 e s.m.i. con P.G. 33625 dell’11.03.2011, mette a disposizione n.8 posti per l’accoglienza residenziale di minori di ambo i sessi, di età compresa tra i 3 ed i 18 anni.
Su richiesta del Servizio sociale professionale, in base al progetto educativo individuale e ad adeguate motivazioni, sarà possibile prolungare la permanenza oltre il diciottesimo anno di età. Visto il grande flusso di minori non accompagnati, in deroga alla deliberazione GR 54/2015, la Comunità accoglie , oltre agli otto minori di cui alla convenzione ordinaria, anche due profughi, minori soli sul territorio.
Non viene per altro dimenticato il progetto iniziale per cui nella Comunità ci sono diversi volontari e viene offerta ospitalità gratuita a persone in gravi condizioni di disagio senza nulla togliere all’amore dedicato ai minori che trovano una famiglia pronta a sostenerli nella loro crescita
Caratteristiche strutturali e ambientali
La Comunità ha sede in edificio indipendente situato in Via Valdingole e Fossetto 22/24 a Prato, sul confine fra le frazioni di Viaccia e Galciana.. La struttura risalente intorno al 1600, probabilmente di proprietà dei Frati Francescani, il cui stemma è tuttora visibile sulla facciata, è stata acquistata e riattata intorno alla seconda metà del 1900. Durante gli anni sono stati fatti miglioramenti ed ampliamenti atti a soddisfare l’esigenze dei servizi proposti sia come “Comunità a dimensione familiare” sia come “Centro Diurno” e anche per dare ospitalità a famiglie in momentanea difficoltà.
L’immobile è composto da tre piani di circa 340 mq ciascuno e si trova all’interno di un terreno di circa 3000 mq, in una zona destinata a verde agricolo dal Piano Regolatore del Comune di Prato. Al piano terra gli ambienti della Comunità sono costituiti da cucina; bagni; salone pranzo, studio, ricreazione; dispensa e locale per lavanderia. Un ampio ufficio, uno spogliatoio e bagno per gli operatori, completano gli spazi della struttura adibita a Comunità, al piano terra.
Il grande giardino adeguatamente attrezzato è fruibile a tutti, ci sono postazione per il basket, la palla a volo, scivoli, altalene ed un grande campo da calcio, sul retro ha trovato spazio un piccolo frutteto ed un orto nonché un luogo coperto dove stendere il bucato.
Al primo piano sulla destra sono collocate le camere per i minori, con due bagni, più una camera con bagno. Nella parte sinistra del corridoio ci sono gli appartamenti degli adulti che garantiscono la loro presenza costante 365 giorni all’anno. L’organizzazione degli spazi interni è tale da garantire ai minori il mantenimento e lo sviluppo di livelli di autonomia individuale. Tutti i locali, comprese le camere da letto, sono adeguatamente arredati come luoghi di vita il più possibile simili a quelli di tipo familiare, proprio per ricreare una organizzazione vicina a quella familiare. I minori hanno la possibilità di personalizzare le camere entro i limiti del buon gusto. Le camere da letto sono dotate di un lavello, hanno le dimensioni idonee per l’ospitalità di uno o due minori; tutte le mattine vengono riordinate dal personale dedicato e appena se ne intravede la necessità oppure quando cambia l’utente vengono tinteggiate. I bagni, uno per le ragazze ed uno per i ragazzi hanno le cabine doccia.
La grande casa si trova a poca distanza sia da Viaccia che da Galciana ed è servita da mezzi pubblici urbani e interurbani in modo sufficiente. Poce distante passa la pista ciclabile che è fruibile per spostamenti e gite in bici verso il parco di Galceti o verso le cascine di Tavola. Di fronte a casa c’è un maneggio dove, volendo i ragazzi possono fare esperienza con i cavalli. La zona ha una notevole densità abitativa, anche a seguito dei nuovi insediamenti abitativi che sono sorti recentemente; sono presenti nido e scuole materne, primarie e secondarie di primo grado, servizi pubblici come la circoscrizione ed il distretto socio sanitario, numerosi circoli e parrocchie con ambienti ricreativi. Il nuovo ospedale è raggiungibile in dieci minuti, così come il servizio di Lam arancione che passa ai limiti di Galciana o la Lam verde o viola che passa da Viaccia.
FINALITA’, OBIETTIVI E GESTIONE DELL’INTERVENTO EDUCATIVO
Mission e vision della Comunità
La Comunità ha lo scopo di offrire un luogo in cui arricchire la conoscenza della persona come singola entità individuale che, con la sua unicità, si pone al confronto anche con diverse culture; gli adolescenti con i loro vissuti traumatici dovuti all’abbandono del proprio Paese d’origine e l’approdo sul nostro territorio o per l’allontanamento forzato dalla famiglia o per una serie di vissuti negativi riservati dalla vita, provano a ricostruire quei frammenti che, potenziati e arricchiti, permettano loro di costruire delle opportunità per il futuro.
Obiettivi generali ed educativi
La finalità generale della Comunità è quella di tutelare i diritti dei bambini, con particolare attenzione ai minori che versano in situazioni di disagio o di rischio, offrendo loro un’accoglienza residenziale in cui siano loro garantiti:
- Un clima familiare di attenzione, cura e protezione, valorizzazione delle caratteristiche individuali;
- La promozione del loro benessere e del pieno e armonico sviluppo psicofisico, l’educazione e la crescita in un idoneo ambiente familiare e sociale che garantisca la tutela del diritto alla riservatezza ed alla dignità della persona; come da informativa sulla privacy regolarmente sottoscritta dal ragazzo e dal genitore o tutore
- La promozione dell’esercizio dei diritti di cittadinanza sociale dei minori;
- La prevenzione di qualsiasi forma di esclusione e di devianza.
Tale finalità viene raggiunta attraverso:
- Interventi educativi che rispondono ai bisogni dei minori accolti, articolati secondo progetti personalizzati condivisi con i Servizi interessati;
- Una stretta collaborazione con i servizi socio-sanitari responsabili del progetto educativo del minore di cui hanno richiesto l’accoglienza;
- Un intenso coinvolgimento dei familiari nella realizzazione e della messa in pratica del Progetto Educativo;
- Un supporto psicologico continuo curato da professionisti di sperimentata esperienza
- L’apertura al territorio e la collaborazione con le diverse realtà dell’associazionismo e del volontariato.
Caratteristiche dell’intervento educativo
L’obiettivo principale dell’inserimento nella Comunità è l’esperienza di sostegno transitorio alla famiglia che porta il minore fuori da una situazione problematica per andare verso nuovi stili comportamentali, che garantiscano il suo pieno sviluppo ed una adeguata crescita umana.
All’interno del servizio i ragazzi troveranno operatori che imposteranno la loro attività in un clima di affetto, fiducia e attenzione, con l’intento primario di aiutare lo sviluppo di ognuno, in modo da permettere la formazione di persone che siano capaci di scegliere autonomamente e di portare avanti la propria vita liberamente e criticamente. Con l’esempio e la condivisione verrà proposto un modello di vita nel rispetto delle regole fondamentali per una convivenza pacifica e gratificante.
I minori saranno aiutati a conoscere la complessità del mondo nel quale vivono, avvicinandoli ad esso nel rispetto dei loro ritmi di approccio. Tale atteggiamento aiuterà a valorizzare quanto di positivo è in loro, sviluppando una sicurezza di se che deriva dalla stima, dall’affetto e dall’attenzione di cui fatti oggetto.
Gli obiettivi educativi
Gli obiettivi generali possono essere così sintetizzati:
- Crescita e sviluppo intellettivo e relazionale;
- Sviluppo di una progressiva autonomia;
- Sviluppo di una sicurezza affettiva ed emotiva;
- Integrazione dell’esperienza con il mondo esterno. Attraverso l’intervento comunitario si tende quindi ad ottenere:
- L’autonomia personale da raggiungere attraverso una educazione alla progettualità e decisionalità responsabile;
- L’integrazione sociale.
La Comunità, non è un’alternativa alla famiglia di origine, ma una risorsa a supporto della stessa. L’inserimento sarà una tappa di un percorso in cui la famiglia potrà trovare adeguati sostegni e la Comunità svolgerà un ruolo sostitutivo provvisorio e parziale delle funzioni genitoriali.
Metodologia dell’intervento educativo
Il progetto educativo definisce le linee di indirizzo ed ha carattere di flessibilità per garantire una sempre maggiore rispondenza alle esigenze degli utenti, è orientato a sostenere la crescita formativa dei minori al fine di ottenerne l’autonomia personale ed il reinserimento nel tessuto sociale della comunità locale
L’attività del servizio si svolge secondo la programmazione educativa generale delle attività, interne ed esterne, le cui modalità saranno di volta in volta analizzate, definite e accompagnate secondo le esigenze proprie di ogni minore
All’inizio di ogni nuova attività, la Comunità pubblicizzerà il programma agli utenti e coinvolgerà gli stessi, gli assistenti sociali di riferimento e i familiari nella realizzazione pratica al fine di migliorare il servizio, saranno svolte indagini di gradimento i cui risultati verranno portati a conoscenza di tutti gli attori coinvolti nel progetto stesso.
Al progetto educativo generale, per ogni utente, si affiancherà un progetto individualizzato redatto dall’educatore di riferimento e il responsabile della struttura insieme all’assistente sociale che ha in carico il minore e la sua famiglia, sarà condiviso con l’equipe specialistica interna alla Comunità e con gli operatori degli altri servizi sanitari e sociali territoriali coinvolti nel caso; semestralmente si effettueranno, collegialmente, le verifiche del percorso effettuato e dei risultati ottenuti. Tutti i documenti saranno regolarmente visionati e sottoscritti dall’educatore, dal responsabile della struttura,dall’assistente sociale di riferimento e dai familiari.
Annualmente verrà redatto un piano di lavoro condiviso dallo staff educativo, dagli utenti, dalla direzione e portato a conoscenza degli assistenti sociali e dei familiari dei minori presenti nella Comunità.
FASI DELL’INTERVENTO EDUCATIVO PERSONALIZZATO
Il percorso comunitario di accoglienza all’interno della Comunità prevede tre distinte fasi, che prevede suoi tempi, obiettivi e strumenti:
- La fase dell’accoglienza e della presa in carico, durante la quale si attua l’osservazione che permette agli educatori di individuare bisogni e risorse e di effettuare una prima definizione e valutazione del caso.
- La fase del percorso educativo, durante la quale si porta avanti il Progetto Educativo Individuale, costantemente sottoposto a verifiche ed aggiustamenti.
- La fase di dimissione, che costituisce normalmente l’epilogo del progetto educativo.
Accoglienza e presa in carico
Si realizza dalla domanda di ammissione da parte dei servizi sociali, fino alla definizione del progetto educativo individuale ed ha come fine di procedere in modo corretto all’inserimento del minore in comunità e di conoscere le sue problematiche per scegliere la soluzione più idonea.
- La redazione della domanda da parte dell’assistente sociale e la sua presentazione, corredata da un progetto educativo iniziale contenente le informazioni biografiche, i motivi della richiesta di inserimento con gli obiettivi dello stesso, le caratteristiche del minore e ogni elemento utile alla valutazione del caso.
- La valutazione del caso da parte del responsabile della struttura e dell’equipe degli operatori per verificare la sussistenza delle condizioni che consentano un proficuo inserimento ed un positivo intervento educativo;
- In caso, di valutazione positiva, un successivo incontro col Servizio richiedente per mettere a punto le linee generali del progetto educativo individuale, da convalidare dopo un periodo di osservazione da stabilire;
- La presentazione della Comunità al ragazzo e alla sua famiglia, con l’identificazione dell’operatore di riferimento ed il loro attivo coinvolgimento nella definizione degli obiettivi generali dell’intervento;
- la presentazione, da parte del servizio sociale, della documentazione sanitaria, provvedimenti del Tribunale dei Minori, permesso di soggiorno, autorizzazioni varie.
Percorso educativo
Si realizza attraverso:
- La conoscenza della storia di vita del minore approfondita con l’assistente sociale di riferimento ed i familiari
- L’osservazione del minore per alcune settimane per individuare possibili obiettivi di risultato e per raccogliere informazioni sufficienti per la definizione del PEI;
- La stesura del progetto educativo individuale insieme all’assistente sociale ed i genitori o chi per loro;
- Le verifiche nei mesi successivi, condivise con l’assistente sociale ed i genitori o chi per loro.
I minori nella Comunità saranno coinvolti per partecipare all’andamento della convivenza e saranno stimolati alla responsabilità della gestione della casa.
Saranno altresì stimolati alla responsabilità di una propria, minima gestione finanziaria erogando una paghetta settimanale per le loro piccole necessità
I ragazzi frequentano le scuole del plesso didattico di appartenenza, possono usufruire dei servizi ricreativi e formativi offerti dal quartiere, dalla parrocchia e dalle altre realtà presenti, possono praticare attività sportive presso squadre e palestre presenti sul territorio.
I minori sono anche invogliati ad approfondire la conoscenza della storia, della geografia, dell’arte, della cultura e delle tradizioni pratesi e dintorni.
Dimissioni
Si attua il termine del periodo previsto dal PEI o nel momento in cui i servizi sociali ed i responsabili della struttura, sentito il parere degli altri operatori, ritengono che siano stati raggiunti gli obiettivi fissati. Il programma per le dimissioni viene definito congiuntamente con l’assistente sociale delegato, il responsabile della struttura e tutte le altre figure professionali coinvolte nel percorso del ragazzo. La dimissione può essere graduale e dopo una opportuna preparazione del ragazzo e della famiglia.
Ci possono essere casi in cui le dimissioni siano consigliate dall’inattuabilità del Progetto Educativo e il minore sia dimesso dopo un’attenta valutazione dell’assistente sociale in accordo con il responsabile di struttura.
Possono essere richieste dimissioni anche dall’Autorità Giudiziaria senza l’approvazione del responsabile di struttura e dell’assistente sociale.
GESTIONE DEL PROGRAMMA DI ANIMAZIONE
Attività ludico-educative
Il programma di animazione racchiude le attività ludico-educative e ricreative di gruppo che trovano la loro espressione nei vari giochi di movimento possibili grazie al grande giardino debitamente attrezzato e nei laboratori quotidiani.
Le attività, organizzate e seguite dagli educatori hanno l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi in momenti di aggregazione che possano favorire la socializzazione nel gruppo, migliorare le capacità di gestione del tempo libero, sviluppare la creatività, conoscere tecniche di colorazione, manipolare i vari materiali per ottenere forme, realizzare composizioni piegando e tagliando,utilizzare materiale vario per realizzare collages e composizioni, stimolare la capacità di inventare, sviluppare la capacità di progettazione, le abilità verbali e mimico gestuali. L’impegno e la capacità di lavorare in gruppo. Lo sviluppo di autocontrollo e di comunicazione interpersonale. Lo sviluppo della fiducia nelle proprie capacità e nell’acquisizione di autostima.
Nel giardino è possibile organizzare partite di palla a volo, basket, calcio, mentre per i più piccoli ci sono altalene e scivoli; durante le giornate di pioggia si può fare una partita di ping.pong su tavolo dedicato o giocare a calcio balilla in spazi idonei.
Il gioco oltre che a uno svago diventa uno strumento educativo unico che coinvolge il minore in un esperienza ludica volta ad accrescere, quasi senza accorgersene, le sue capacità, l’autostima e le responsabilità.
Programmazione
I laboratori sono programmati per rispondere si bisogni dei minori accolti così come rilevato nel processo dell’intervento educativo individualizzato. Viene predisposto un programma su base stagionale dei laboratori da proporre ai ragazzi, coinvolgendoli nella loro scelta. Ad esempio i laboratori giornalmente proposti possono essere: Laboratorio artistico, Laboratorio di riuso creativo, Cineforum, Laboratorio di favole, Laboratorio di cucina, Laboratorio di Pyssla, Laboratorio di perline, Laboratorio di ballo, Laboratorio di ceramica, Laboratorio di lana, Laboratorio di musica, Laboratorio relax.
GIORNATA TIPO
Considerando il carattere prettamente familiare della nostra comunità gli orari definiti non sono vincolanti, ma si possono adeguano alle esigenze di ogni minore rispettando ritmi ed impegni assunti viste anche le varie fasce di età e di occupazioni .
In periodo di scuola
ore 6,30/8,20 – sveglia, cura della persona, colazione a base di latte o the, biscotti, corn-flash o quanto di più gradito ad ogni minore per iniziare bene la giornata. Accompagnamento a scuola, secondo l’orario di entrata e la distanza dalla scuola, a cura degli operatori e/o volontari
Ore 13/15 – pranzo, come da prescrizione della dietologa: il rientro dei ragazzi è diversificato, ogni minore è atteso all’uscita della scuola da un operatore e/o da un volontario. Ricreazione libera, ovvero i minori svolgono attività o si riposano a proprio piacimento sempre sotto la supervisione di un operatore in grado di reperirli in ogni momento.
Ore 15/17 – compiti secondo l’ indicazione dei docenti, con la supervisione degli operatori
Ore 16,45/17 – rientro dei ragazzi che fanno il tempo pieno, anche loro sono attesi all’uscita della scuola da un operatore e/o da un volontario
Ore 17/19,30 – merenda a scelta fra dolce, salato e frutta sempre a disposizione. Laboratori con la guida degli operatori. Attività ricreative libere sempre con la presenza attiva di educatori
Ore 19,30/20,30 – cena, come prescritto dalla dietologa
Ore 20,30/22,30 – dopo cena attività ricreative a scelta oppure uscite programmate accompagnate da un educatore e/o da un volontario
Ore 22,30 – cura della persona e buonanotte
In periodo di vacanza
Ore 8/9 – sveglia, cura della persona, prima colazione a base di latte o the, biscotti, corn-flash o quanto di più gradito ad ogni minore per iniziare bene la giornata, in linea con le disposizioni della dietologa.
Ore 9,30/12,30 – attività ricreative guidate da operatori oppure uscite programmate, interrotte da un momento per fare una leggera merenda.
Ore 12,30/13,30 – pranzo, come da prescrizione della dietologa
Ore 13,30/14,30 – ricreazione libera, ovvero i minori svolgono attività o si riposano a proprio piacimento sempre sotto la supervisione di un operatore in grado di reperirli in ogni momento.
Ore 14.30/19,30 – attività programmate: a giorni alterni si provvederà a guidare i minori sia per fare i compiti assegnati per le vacanze, sia per fare gite fuori sede, oppure attività di laboratori creativi svolti in struttura. Ogni attività è interrotta intorno alle 17 per fare merenda a scelta fra dolce o salato con frutta a disposizione di chi la gradisce. Una volta la settimana i ragazzi si riuniscono con gli educatori per confrontarsi su vari argomenti. Sono previsti incontri collettivi guidati dalla psicologa.
Ore 19,30/20,30 – cena, come prescritto dalla dietologa
Ore 20,30/23 – dopo cena attività ricreative a scelta oppure uscite programmate accompagnate da un educatore
Ore 23 – cura della persona e buonanotte.
GESTIONE DEI RAPPORTI CON I SERVIZI E LE RISORSE DEL TERRITORIO
I SERVIZI
Scuola: ogni minore è inserito in percorsi scolastici sia obbligatori che in corsi di formazione presso agenzie autorizzate dalla FIL. Gli educatori seguono l’evolversi dei percorsi costantemente, con contatti frequenti con gli insegnanti e anche tramite i collegamenti telematici della scuola, partecipano agli incontri con i professori e, nel caso, ai PIS. Ogni incontro è verbalizzato e conservato nella cartella individuale.
Lavoro: i ragazzi che vengono inseriti in percorsi lavorativi sia come stage che con regolari contratti, vengono seguiti collaborando con i tutor e/o con il datore di lavoro per la buona riuscita del percorso lavorativo.
Cultura e tempo libero: i minori sono costantemente stimolati a partecipare ad eventi culturali e ad occupare il tempo libero in attività che possono accrescere le loro capacità di coinvolgimento ed integrazione prendendo parte alle varie manifestazioni messe in atto sul territorio di cui hanno notizie tramite la rete di sostegno attivata con varie associazioni presenti sul territorio.
– sport: i nostri ragazzi vengono sollecitati a seguire le pratiche ginniche preferite. Interlocutore costante è il CGFS anche se non si disdegnano varie palestre in cui poter svolgere attività che il CGFF non attiva o attiva solo per ragazzi fino ai sedici anni.
Tutti gli spostamenti per assolvere alle varie attività sono programmati ed eseguiti da educatori o da volontari, che nell’accompagnarli e nel riprenderli si informano dei loro comportamenti presso i vari istruttori, mantenendo così una rete di comunicazioni atta a sviluppare la fiducia ed accrescere nei minori la consapevolezza di non essere soli ma di far parte di una famiglia che si preoccupa per loro.
RISORSE DEL TERRITORIO
a breve raggio il territorio offre alcune risorse per favorire l’integrazione dei nostri giovani:
– La “Parrocchia della SS.Trinità in Viaccia” dove è attivo l’oratorio per i più piccoli, vengono programmati mercatini occasionali a cui partecipare con gli oggetti prodotti durante lo svolgimento dei laboratori; feste e piccoli tornei estivi.
– Il “Circolo La Libertà del 45” che oltre a essere punto di incontro per consumare un gelato, organizza incontri culturali, manifestazioni teatrali, serate di festa, cicli di film a tema, riunioni conviviali per ricorrenze speciali e mette a disposizione un piccola biblioteca.
– La “scuola primaria G.Rodari” che annualmente organizza una settimana di incontri culturali-ricreativi.
a più ampio raggio troviamo tutte le risorse offerte dalla città di Prato
– La “biblioteca Lazzerini” che svolge varie iniziative per i ragazzi oltre a serate culturali, prestiti di libri e DVD
– il “Centro di Scienze naturali” dove poter incontrare varie specie di animali e aver l’occasione di approfondimenti sulla conoscenza delle razze ospitate
– il “Centro di scienze planetarie” dove poter osservare l’immenso universo
a cui si possono aggiungere musei, teatri, cinema, palestre, giardini e vari punti d’incontro organizzati da associazioni, parrocchie, centri culturali di varia estrazione di cui possiamo trovare notizie sui quotidiani che giornalmente vengono acquistati e portati a conoscenza degli educatori
GESTIONE DEI SERVIZI GENERALI
I PASTI vengono espressamente prodotti nella cucina della struttura seguendo le indicazioni del “piano alimentare” approvato dall’ASL territoriale. Il menù viene personalizzato secondo le esigenze dei minori rispettando le loro tradizioni religiose, dietro indicazioni della direzione, tutti i giorni viene fatto l’approvvigionamento delle derrate nei supermercati di zona.
Le cuoche hanno fatto il corso HACCP e si attengono alle nozioni apprese, la responsabile delle attività alimentari controlla che vengano rispettati tutti i parametri di sicurezza richiesti dal “Piano”. Una ditta esterna è incaricata dei controlli sanitari e periodicamente vengono fatti i tamponi e i prelievi dell’acqua, anche se l’approvvigionamento viene fatto direttamente dall’acquedotto comunale. Giornalmente un incaricato dalla direzione controlla la pulizia ordinaria delle cucine.
IL GUARDAROBA – La struttura è provvista di un locale lavanderia con tre lavatrici a disposizione dei ragazzi più grandi che sono in grado di effettuare in proprio i lavaggi; per gestire la pulizia dei più piccoli ci sarà l’incaricata che tutte le mattine provvede ai ricambi. I bucati saranno stirati in apposita postazione e gestiti da un’incaricata che provvederà a recapitarli nelle stanze dei ragazzi dove tutti hanno a disposizione un armadio e alcuni cassetti per il riordino dei propri effetti personali. Anche questi servizi sono visionati dall’incaricata dalla direzione che impartisce le disposizioni e ne segue lo svolgimento.
LE PULIZIE degli ambienti sono oggetto di pianificazione (Piano delle pulizie) e sono affidate a tre addetti interni che giornalmente provvedono ad effettuarle. Gli addetti hanno a disposizione tutto il materiale idoneo al servizio e vengono forniti ed usati prodotti con schede di sicurezza, come richiesto dal piano di autocontrollo. La verifica della giusta esecuzione delle pulizie viene fatta giornalmente e registrata su apposita modulistica, mentre periodicamente vengono effettuare verifiche a sorpresa, da ditta esterna incaricata, con tamponamento in varie postazioni di cui vengono rilasciate giuste certificazioni archiviate nel registro del piano di autocontrollo.